03 gennaio 2007

Elogio della Fuga

Bene, come i freak brothers, anch'io sono pronto per scappare con la mia bandierina cerchiata per per altre mete.
Non è solo la lettura di Henri Laborit che mi fa dare un titolo del genere a questo post, ma è quella ricerca di felicità e desiderio che in questi luoghi italiani mi sembrano ormai esauritisi. Ognuno di noi ha il diritto se non il dovere (anche se di doveri è meglio non parlarne!) di ricercare la propria felicità. Molte volte questa felicità, questo nostro appagamento del desiderio è lì davanti a noi, basta fare un passo, allungare una mano e......Ma, nelle storie ci sono sempre i ma, ma poi cosa penseranno gli altri, ma come faccio a lasciare tutto, ma il lavoro, ma la lingua, ma se cadesse un meterorite o scoppiasse la peste bubbonica.
Un educazione basata sul dovere, sul sacrificio e sulla repressione di quello che si chiama desiderio e della ricerca del piacere ci ha incollato dentro di noi tanti dubbi tramite i tanti MA.
Scrollarseli di dosso significa perdere una parte di noi che ci ha accompagnato per anni, ma saperseli crollarseli significa anche fare spazio dentro di noi, aumentare le nostre capacità, nella stessa maniera come si può aumentare lo spazio di un hard disk.
La Fuga, in tutto ciò?
E' solo un mezzo, una possibilità che ci si da, sperando di essere più veloci degli spettri che ci rincorrono.

Gato Nero






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Non è possibile mettere foto e file...ci dispiace,non dipende
da noi!

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