02 novembre 2006

ESPANA QUERIDA

Holà gatitos, que tal?
Eccoci qua in italia, dopo un mese di ispanità.
Le ormai rosse e gialle colline mugellane circondano il panorama e se pur questo è piacevole non è semplice passare in pochi giorni dai 30°di valencia agli appena 20° del mugello, ma dopo una partenza c'è sempre una salita.
La spagna è qualcosa di veramente diverso dall'italia, chi sostiene che sono due paesi che si assomigliano vuol dire che ha capito poco non solo della spagna ma soprattutto dell'italia.
Il paese iberico è unico nel suo genere, sia in positivo che in negativo, e penso di trovare più somiglianze tra spagna e messico che tra spagna e italia, ma questo ve lo saprò dire tra qualche mese.
In spagna posso dire di aver trovato un tessuto sociale a maglie molto più larghe rispetto a quello italiano. Da noi, ormai, gli spazi che un individuo possono ricavarsi all'interno della struttra sociale sono veramente pochi se non addirittura nulli. Le crepe presenti nella società italiana sono ferme lì da ormai più di un decennio, e nessuno sforzo sociale è riuscito sin'ora ad allargare queste fessure.
La spagna è un paese che esce da una dittatura lunga e terribile, in cui il potere si è alimentato con la cultura della paura della gente. Ora i governanti spagnoli cercano di recuperare il tempo perduto e superare tutte le tappe della globalizzazione per arrivare ad un spagna uguale al modello europeo. Ma questo processo è ancora lontano, per fortuna, anche se i lati negativi non mancano. Ed è proprio in questo non-processo che molte realtà, da noi conosciute, si sono fatte spazio e vivono e si riproducono. Senza dubbio le maglie del controllo sociale si stringeranno anche in spagna, o forse no chissà. Una cosa è certa, se siete in cerca di un luogo dove poter respirare aria nuova, non viziata o riciclata, allora fatevi un giro in spagna, in andalusia, madrid e la stessa barcellona che vuol essere europea ma con il culo attaccato alla spagna.
Hasta pronto

el gato negro

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